La Leggenda il Giubbotto del Salvanel

Un giorno un ragazzo si presento a uno dei masi agli Sténeghi e chiese di esser assunto come lavorante.

–  Io so fare molte cose –  disse il giovinetto al padrone del maso.
–  So curare le pecore, mungere e cuocere il latte per farne formaggio, burro e ricotta.
­– D’accordo – rispose l’uomo, – resta pure qui e vediamo quello che sai rendere!

Era proprio un bravo ragazzo, non c’era nulla da dire, quelli del maso se ne accorsero ben presto. Sotto le sue mani esperte le pecore divennero grasse e piene di lana, mentre ogni sera tante belle forme di formaggio, di burro e di ricotta, andavano ad accumularsi nella dispensa del maso.

– Se volete – disse un giorno il ragazzo al padrone, – vi insegno a fare il burro, il formaggio e anche la ricotta!

In poco tempo il masadore divenne così esperto, che non si sapeva più dove accatastare il prodotto in eccesso.

– Sentite, padrone – fece qualche tempo dopo il ragazzino, – non vi piacerebbe saper ricavare anche la cera dal latte?
– No, no  – rispose l’altro bruscamente, preoccupato per la mancanza di spazio in dispensa e di aver più roba per i clienti, – quello lo so già fare da solo!

Il ragazzo sapeva che non poteva essere vero, ma fece spallucce e pensò ad altro.

Di lì a qualche settimana, quelli del maso decisero di fare un regalo al loro giovane lavorante e gli comprarono un bel giubbotto rosso. Non appena il ragazzo lo vide, urlò al colmo della gioia:

– Corpetto rosso, mai più starò sulle capre!

E fuggì lontano, il Salvanèl, saltellando allegro e canterellando una misteriosa canzoncina. Da quel giorno il maso andò rapidamente in rovina e ben presto venne abbandonato.